Combattimento
Mentre gli avventurieri si addentravano in una caverna, l'atmosfera divenne subito tesa. Senza preavviso, furono aggrediti da una creatura dalla forma vagamente simile a quella di un ungulato, se non fosse stato per il corpo insolitamente cosparso di cristalli luccicanti. La furia con cui li attaccò non lasciava dubbi: era mossa da un profondo rancore verso gli umanoidi, colpevoli di aver devastato la sua terra natale. Il combattimento che ne seguì fu particolarmente duro; a tratti, persino la speranza sembrava abbandonare il gruppo di fronte a un nemico così formidabile.
Questo avversario sembrava non risentire minimamente dei colpi inferti, anzi, in certi momenti dava l'impressione di rigenerarsi, soprattutto quando veniva colpito da magie, indipendentemente dalla loro natura. In un tentativo disperato, Barbatos, trovò l'audacia di lanciarsi in un attacco diretto, riuscendo ad afferrarsi alla gamba della creatura. Dall'interno di quella presa precaria, colpì con determinazione, rendendo difficoltosa ogni mossa al mostro.
Inspirato dall'ardire di Barbatos, Hyltarp, decise di emularne la tattica, cercando anch'egli di colpire il mostro con determinazione. Proprio quando il combattimento sembrava volgere a favore degli avventurieri, la creatura, in un gesto di estrema disperazione, si strappò uno dei cristalli dal corpo e, gettandolo a terra, evocò un'imponente figura di Allosauro.
Contro ogni aspettativa, Fejka, riuscì a conquistare l'Allosauro con un incantesimo, ribattezzandolo Trudi e facendolo combattere al loro fianco. La battaglia si fece ancora più intensa, ma ormai il destino del mostro cristallino sembrava segnato. Tentò una fuga disperata, ma fu rapidamente sopraffatto. In un ultimo gesto di sfida, Barbatos sollevò il corpo senza vita della creatura e, in un eccesso di trionfalismo, eseguì un suplex, urlando "JOHN CENA" in segno di vittoria.
La vittoria, tuttavia, fu amara. Trudi, liberatosi dall'incantesimo di Fejka, si rivoltò contro di loro. Glypen, con precisione e freddezza, inflisse danni devastanti all'Allosauro, riducendolo a un passo dalla morte. Fu un momento straziante per Fejka che con le lacrime agli occhi, dovette infliggere il colpo di grazia a Trudi. La creatura crollò a terra, senza vita, segnando la fine di una battaglia che avrebbe lasciato un segno indelebile nei cuori degli avventurieri.
I cristalli
Dopo l'intensa battaglia, gli avventurieri si avvicinarono al cadavere della creatura dai cristalli per cercare bottino. Mentre esaminavano i resti, una scoperta inquietante catturò la loro attenzione: alcuni cristalli sembravano contenere al loro interno delle ombre, quasi come se anime fossero state intrappolate all'interno. Tra questi, uno in particolare spiccava: al suo interno, una Drow, che con gesti disperati sbatteva i pugni contro le pareti di cristallo in un silenzio assoluto.
Il cuore di Martin mancò un battito quando, tra quelle ombre silenziose, riconobbe la sagoma di Marzi, la sua amata. Con un misto di incredulità e speranza, prese con cura quel cristallo e lo ripose nello zaino, pregando di trovare un modo per liberarla.
Fu Bibella, con il suo occhio acuto e la mente sempre pronta a cogliere i dettagli, a realizzare il potenziale magico di quei cristalli.
Capì che avevano il potere di intrappolare le anime e, osservando il terreno smosso dal combattimento, notò dei disegni rupestri appena rivelati.
Questi disegni rappresentavano scene enigmatiche: il primo mostrava con straordinaria precisione un elfo, intrappolato all'interno di un cristallo, che veniva liberato da un mago. Il mago, ritratto in un gesto di potente liberazione, era affiancato da una figura che irradia un'aura quasi divina, suggerendo la presenza di un potere superiore a loro.
Il secondo disegno rupestre, altrettanto affascinante, sembrava rappresentare una mappa astrale o qualcosa di simile.
Il bivio
Abbandonata la caverna, gli avventurieri si inoltrarono nei meandri degli abissi di Pietraluce. Il loro cammino li portò ad un bivio che sembrava metterli di fronte a una scelta cruciale: proseguire verso le oscure profondità delle caverne sulla sinistra, o seguire il percorso che sembrava risalire, anch'esso sulla sinistra. L'ambiguità della descrizione li fece esitare, assaliti dai dubbi su quale direzione prendere.
Edith, con un gesto pratico, accese una torcia e osservò attentamente la direzione del fumo, che tendeva leggermente a inclinarsi verso sinistra, suggerendo una possibile corrente d'aria proveniente da quella direzione. Glypen, nel frattempo, esaminò il terreno alla ricerca di tracce recenti, ma non riuscì a trovare alcun segno che indicasse il passaggio di altri esseri.
Con un pizzico di inventiva, Panda e Martin decisero di inviare i loro famigli in ricognizione. Il gufo di Panda, volando silenziosamente tra le ombre, scoprì più avanti sulla sinistra una figura che sembrava in difficoltà: un'ombra dalle fattezze umanoidi.
Nonostante l'esitazione, il gruppo decise di seguire il consiglio del gufo. Martin tentò di convincere Barbatos a prendere la guida dell'esplorazione, ma il Goliath, poco incline a mettersi in pericolo senza un motivo valido, rifiutò, intimorito dall'idea e costringendo di fatto il Ranger ad andare avanti al suo posto.
Il Tiefling
Procedendo con cautela lungo il sentiero a sinistra, dove il buio sembrava farsi più fitto ad ogni passo, gli avventurieri finirono per incontrare una tiefling in evidente stato di difficoltà. Si presentò come Ilyana, una studiosa alla ricerca del fratello rapito da entità sconosciute. Glypen, mosso da un senso di fedeltà ai principi di IlMater, decise prontamente di offrirle il suo aiuto, donandole arco e frecce e invitandola a unirsi al gruppo.
Man mano che procedevano, l'ambiente circostante iniziò a cambiare in modo sorprendente: i cristalli lasciarono il posto a una foresta di funghi bioluminescenti, che illuminava il sentiero con una luce soffusa e surreale. Fu in questo scenario fatato che la loro marcia venne interrotta da un incontro tanto inaspettato quanto bizzarro: un essere che sembrava un incrocio tra un uomo e un fungo.
La creatura, con un'aria di benigna curiosità, si presentò e offrì agli avventurieri di seguirlo al suo villaggio. Lì, prometteva, avrebbero potuto riposarsi e parlare con il capovillaggio. Sebbene la proposta sollevasse perplessità, la prospettiva di un riposo e forse di preziose informazioni guidò la decisione del gruppo a accettare l'invito.
Immagini sessione





Immagini di cosa è successo realmente
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Il Goliath in un attimo di entusiasmo prende la creatura ormai esausta e urlando JOHN CENAAAAAAAAAAA fa un supplex al mostro |
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Fejka charma l'allosauro e lo invita a fare il bravo |
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Trudi esce dal controllo di Fejka e l'attacca |
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Fejka con le lacrime agli occhi uccide il suo nuovo amico perchè ormai è diventato aggressivo |



