Il sentiero e l'artefatto

Lasciandovi alle spalle l'imponente albero, proseguite lungo il sentiero che si snoda tra gli alberi fino a intravedere, in lontananza, ciò che sembra un altare costruito interamente con arbusti accuratamente intrecciati. Questo altare naturale, immerso nel cuore della foresta, crea uno spazio sacro e sereno, impreziosito da piccoli fiori intessuti tra le foglie. Al centro dell'altare, qualcosa cattura la vostra attenzione: un oggetto luccica debolmente sotto i raggi del sole filtrati dalle foglie. Avvicinandovi, vi rendete conto che è una collana.

Il Goliath, con la sua forza imponente, decide di sollevare la collana, ma appena la tocca, una scossa lo attraversa, facendolo sobbalzare. Irritato e frustrato, afferra il suo martello e, con un colpo deciso, cerca di distruggere l'altare. Tuttavia, il suo gesto avventato non fa che attivare i guardiani del luogo, due figure minacciose che si materializzano dal nulla e attaccano i nostri eroi.

La battaglia con i guardiani è intensa ma breve; i nostri avventurieri li sconfiggono senza troppa fatica. Tuttavia, la collana resta ancora lì, ferma su ciò che resta dell'altare. Il Goliath, Bibella e altri provano a prenderla di nuovo, ma tutti ottengono solo un'altra scossa. È solo quando Luxenia, intimorita ma determinata, allunga la mano che riesce a sollevare senza fatica il prezioso oggetto. Un sospiro di sollievo attraversa il gruppo mentre contemplano il nuovo artefatto magico recuperato.

La palude

Con la collana in loro possesso, i nostri eroi procedono nel loro viaggio, dirigendosi verso la città più vicina. Il cammino li porta attraverso una palude nebbiosa, dove incontrano una strana creatura: una catoblepa, con il corpo di un bufalo, il collo di una giraffa e la testa di un cinghiale. La creatura sembra triste, e Fejan, mosso a compassione, prova a chiederle come stia. La catoblepa non risponde, e la barbara, convinta di porre fine alle sofferenze dell'animale, decide di attaccarla.

La catoblepa si rivela un avversario molto più ostico del previsto. Nonostante i tentativi di Martin e Glypen di portarla via al guinzaglio, la bestia resiste ferocemente. Dopo un lungo e difficile combattimento, il gruppo decide di ritirarsi, lasciando la creatura in pace e proseguendo il loro cammino prima che la situazione peggiori ulteriormente. Le ombre della palude si chiudono alle loro spalle mentre avanzano verso nuove avventure, con il peso delle sfide affrontate e dei misteri ancora da svelare.

Dopo l'incontro con quella creatura leggendaria, ancora scossi dalla tensione, proseguono cautamente attraverso la palude. Il sole ormai tramontato lascia il posto a una strana quiete, interrotta solo dai suoni sommessi dell'acqua che gorgoglia e delle creature notturne che iniziano la loro danza crepuscolare. La nebbia si infittisce mentre vi addentrate più a fondo nella palude, avvolgendoli in un manto di mistero e incertezza.

Ad un tratto, notano delle luci stranamente danzanti tra gli alberi distanti. Inizialmente sembrano luci artificiali o riflessi di qualche lontana civiltà, ma presto vi rendete conto che si muovono con un'intenzione propria. Queste sfere di luce fluttuante emanano un bagliore tenue e bluastro, fluttuando senza una meta precisa, talvolta avvicinandosi curiose ai nuovi visitatori della loro dimora paludosa.

Gli avventurieri, spinti dalla curiosità, decidono di seguire i tre globi di luce. Le sfere luminose li conducono nel profondo della palude, tra acque stagnanti e alberi spettrali. Dopo un breve ma intenso cammino, i tre globi si fermano sopra uno scheletro che sembra essere lì da molto tempo, avvolto in un'aura di antica tristezza.

Lo scheletro

Martin si avvicina e tocca lo scheletro. Improvvisamente, un fantasma si impossessa di lui, obbligandolo a combattere contro i suoi amici. Il Goliath, senza troppi sensi di colpa, decide di mandare al tappeto Martin con una martellata potente, liberandolo dal controllo del fantasma. Ma lo spirito, ora manifestato nella sua vera essenza, inizia un combattimento molto impegnativo.

Nella concitazione del combattimento, sia Martin che Hylarp cadono a terra, privi di conoscenza, lottando tra la vita e la morte. Glypen, determinato a salvare i suoi compagni, si lancia sui due. Cura Martin con rapidità e, con una daga sacra, pone fine alle sofferenze di Hylarp, seguendo la volontà del suo dio.

Il gruppo, sconvolto dalla morte del compagno, decide di dar fuoco al cadavere di Hylarp in segno di rispetto verso il monaco. La pira funebre si alza nel cielo notturno, illuminando la palude con una luce calda e solenne. Il fumo si leva, portando con sé l'anima del monaco verso l'eterno riposo. Con il cuore pesante, gli avventurieri si preparano a continuare il loro viaggio, portando con sé il ricordo del compagno caduto.