Thaloria e la banda dei vitelli

La decisione venne presa all'ombra di una locanda e tra un giro di birre e risate concitate: il gruppo si sarebbe diviso. Da un lato, Martin, Edith, e il draconide si sarebbero avventurati nei quartieri malfamati di Taloria, mentre Luxenia, Bibella, Barbatos, e il panda avrebbero fatto strada verso la dimora dei Saggi, un gruppo misterioso che si dice amministri non solo la città, ma forse l'intera regione.

Attraversando i vicoli tortuosi e oscuri dei quartieri poveri, Martin, Edith e il draconide si trovarono immersi nel cuore del mercato nero, un luogo vibrante di commerci illeciti, voci sussurrate e affari sottobanco. Qui tutto aveva un prezzo, e il draconide – con le sue imponenti scaglie e il suo sangue infuso di magia – attirò subito l’attenzione. Un mercante losco gli offrì una somma allettante, e con un taglio rapido e preciso, il draconide vendette una fiala del proprio sangue per ben 2000 monete d'oro. Edith, con il suo fiuto per i guadagni, attirò l’attenzione della Banda dei Vitelli, un gruppo di contrabbandieri specializzati nel traffico di carne. Affascinato dall’offerta di denaro facile, accettò senza pensarci due volte l’incarico di trasportare merci proibite. Martin, da parte sua, si mise alla ricerca di nuove droghe esotiche, ma alla fine si lasciò convincere dalla stessa Banda dei Vitelli a diventare parte del loro giro, lasciandosi travolgere dal fascino oscuro di quei vicoli senza legge.

Nel frattempo, l’altro gruppo si incamminò verso la dimora dei Saggi. Già da lontano, l’edificio spiccava come un monumento di opulenza in mezzo al quartiere dei ricchi: quattro piani di marmo bianco, con grandi finestre a mosaico e una scalinata che sembrava voler sfidare il cielo. Ma al loro ingresso, la realtà apparve molto diversa da quanto si aspettavano: ciò che sembrava un palazzo di saggezza era un labirinto di burocrazia, con i suoi vari piani dedicati a scopi assai diversi.

Al piano terra trovarono l’Anagrafe, dove un omuncolo con occhiali troppo grandi per il suo viso li accolse con entusiasmo. La sua passione? Creare la più grande enciclopedia del mondo, e per farlo, cercava senza sosta nuove parole da aggiungere al suo tomo infinito. I nostri eroi riuscirono a ottenere accesso all'edificio dandogli una serie di termini che non aveva mai sentito, oltre alla ricetta delle patatine al formaggio fornita dalla geniale Bibella, che venne accolta con euforia dall'omuncolo.

Mentre si aggiravano nei corridoi caotici, Luxenia fece una scoperta sorprendente: anni prima, il suo maestro era passato da quel luogo. Ma quando chiese all'omuncolo maggiori dettagli, questi si strinse nelle spalle, incapace di fornire ulteriori informazioni.

Salendo al secondo piano, si trovarono nella Tesoreria. Qui scoprirono che le cose non erano come sembravano: la situazione economica della città era traballante, tra conti non pagati, debiti crescenti e registri maltenuti. L'aria tesa e gli sguardi nervosi dei tesorieri facevano intuire che qualcosa di oscuro minacciava l'equilibrio della città.

Al terzo piano, la confusione aumentò: entrarono nella zona dei ricercatori, dove maghi e scienziati lavoravano incessantemente su strani esperimenti. Alla vista di Barbatos, gli studiosi si scambiarono sguardi preoccupati e lo additarono come un “esperimento fuggito.” Prima che potessero prenderlo, chiesero a Luxenia di riportarlo nella sua “stanza,” cosa che i nostri eroi evitarono con una scusa inventata al momento.

Infine, giunsero all’ultimo piano, dove si trovavano i Saggi. Questi uomini e donne, avvolti in abiti sontuosi e con sguardi indagatori, ascoltarono con grande attenzione il racconto delle avventure dei nostri eroi. Fu così che venne alla luce una rivelazione sorprendente: il castello della città, un tempo sede della potente famiglia Vorzhul, era ormai disabitato, e la casata stessa era caduta in disgrazia quasi un secolo prima, lasciando dietro di sé solo rovine e misteri.

Dopo aver ottenuto queste informazioni, il gruppo decise di tornare sui propri passi e riunirsi con gli altri. Ma mentre si allontanavano, Bibella fece un patto segreto: scambiò la storia del declino dei Vorzhul con un oggetto di grande potere – una chiave magica che poteva aprire qualsiasi serratura, fisica o arcana. Tuttavia, la chiave aveva un prezzo: ogni volta che veniva usata, avrebbe cancellato una piccola parte della realtà, come un’ombra che si dissolve nel nulla.

Così, armati di nuove informazioni e con segreti ancora da svelare, i nostri eroi si prepararono a riunirsi, consapevoli che il loro viaggio li stava portando sempre più vicino a un destino intrecciato di oscurità e avventura.